L'Unione Europea (UE) ha intrapreso un ambizioso percorso verso la sostenibilità ambientale, con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Nel settore immobiliare, uno dei principali settori responsabili delle emissioni di gas serra, questo ha portato alla creazione di normative sempre più stringenti in merito all’efficienza energetica e alla riduzione delle emissioni. Tra queste, il concetto di immobili a emissioni zero sta diventando centrale nelle politiche urbane e di costruzione.
Ma cosa significa esattamente per il settore immobiliare? Quali sono le normative europee in vigore e quali cambiamenti dobbiamo aspettarci nei prossimi anni? In questo articolo, esploreremo il futuro degli immobili a emissioni zero, analizzando le normative europee e il loro impatto sul mercato immobiliare.
Nel 2019, l'Unione Europea ha lanciato il Green Deal Europeo, un piano strategico che mira a trasformare l'economia europea in un modello sostenibile, raggiungendo l’obiettivo di zero emissioni nette di gas serra entro il 2050. In questo contesto, il settore delle costruzioni gioca un ruolo fondamentale, poiché gli edifici sono responsabili di circa il 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni di CO2 nell'UE.
Per raggiungere questi obiettivi, l'UE sta introducendo normative che impongono standard energetici sempre più elevati per gli edifici nuovi e per quelli già esistenti. Il concetto chiave è quello di edifici a energia quasi zero (NZEB), che diventeranno lo standard di riferimento per tutte le nuove costruzioni.
Gli immobili a emissioni zero sono edifici progettati per non produrre emissioni nette di carbonio nel corso del loro ciclo di vita. Questo obiettivo può essere raggiunto riducendo al minimo il consumo di energia e compensando l'energia utilizzata attraverso l'uso di fonti rinnovabili, come pannelli solari, pompe di calore o turbine eoliche. L’idea è quella di creare edifici che siano efficienti dal punto di vista energetico e che utilizzino esclusivamente energia pulita, in modo da ridurre drasticamente l’impatto ambientale.
Gli edifici a emissioni zero rappresentano un passo avanti rispetto agli edifici a energia quasi zero (NZEB), che sono già obbligatori per tutte le nuove costruzioni nell'UE dal 2021. Mentre gli edifici NZEB minimizzano il consumo energetico, gli immobili a emissioni zero puntano a eliminare del tutto le emissioni, rendendoli un pilastro fondamentale per la transizione verso la neutralità climatica.
Le normative europee relative agli edifici sostenibili si sono evolute rapidamente negli ultimi anni, con l'introduzione di direttive e regolamenti sempre più stringenti. Vediamo alcune delle principali normative in vigore e quelle attese per il futuro:
La Direttiva Europea sull'Efficienza Energetica degli Edifici (EPBD) è una delle normative più importanti nel campo della sostenibilità edilizia. Aggiornata nel 2018, questa direttiva impone agli Stati membri di migliorare l'efficienza energetica degli edifici, richiedendo che tutti gli edifici di nuova costruzione siano edifici a energia quasi zero (NZEB) dal 2021 in poi. Inoltre, la direttiva promuove la ristrutturazione degli edifici esistenti per migliorarne le prestazioni energetiche.
Nell’ambito del Green Deal Europeo, la Commissione Europea ha lanciato la Strategia Renovation Wave, con l’obiettivo di raddoppiare il tasso di ristrutturazione degli edifici entro il 2030. Questa strategia si concentra sulla ristrutturazione di edifici inefficienti dal punto di vista energetico, riducendo il consumo energetico degli immobili esistenti e portandoli a standard più sostenibili. L’obiettivo è quello di rinnovare almeno 35 milioni di edifici entro il 2030, riducendo così le emissioni di CO2 e creando nuove opportunità di lavoro nel settore edilizio.
La Tassonomia Verde Europea è un sistema di classificazione che definisce quali attività economiche possono essere considerate sostenibili dal punto di vista ambientale. Nel settore immobiliare, questa tassonomia è fondamentale per indirizzare gli investimenti verso progetti che rispettano criteri di sostenibilità, come la costruzione di edifici a emissioni zero o la ristrutturazione di edifici per migliorare l'efficienza energetica. La tassonomia verde contribuirà a canalizzare i finanziamenti privati verso progetti edilizi sostenibili, facilitando la transizione verso una maggiore sostenibilità nel settore.
Con l'introduzione delle normative europee, il futuro del settore immobiliare sarà sempre più orientato verso gli edifici a emissioni zero. Le nuove costruzioni dovranno rispettare standard energetici molto più severi, con un'attenzione particolare all'uso di tecnologie innovative e fonti rinnovabili.
Per raggiungere l’obiettivo di emissioni zero, l’innovazione tecnologica sarà un elemento chiave. Tecnologie come i pannelli solari avanzati, le pompe di calore geotermiche, i materiali da costruzione a basso impatto ambientale e i sistemi di gestione intelligente dell’energia saranno fondamentali per migliorare l’efficienza energetica degli edifici e ridurre le emissioni.
Inoltre, l’adozione di sistemi di accumulo energetico, come le batterie al litio o le tecnologie di stoccaggio a idrogeno, permetterà di sfruttare al meglio l’energia prodotta da fonti rinnovabili, rendendo gli edifici autosufficienti dal punto di vista energetico.
Oltre alle nuove costruzioni, anche il patrimonio edilizio esistente dovrà essere oggetto di interventi di riqualificazione energetica. Secondo la Strategia Renovation Wave, sarà necessario migliorare le prestazioni energetiche degli edifici già esistenti, che rappresentano una parte significativa delle emissioni di gas serra. Questo significa che nei prossimi anni assisteremo a una crescita significativa delle ristrutturazioni, con interventi mirati a migliorare l'isolamento termico, sostituire gli impianti di riscaldamento tradizionali con sistemi più efficienti e installare pannelli solari e altre tecnologie sostenibili.
Per facilitare la transizione verso gli immobili a emissioni zero, l'Unione Europea e gli Stati membri stanno introducendo numerosi incentivi e agevolazioni fiscali per promuovere l'efficienza energetica. Questi includono bonus fiscali per la ristrutturazione degli edifici, finanziamenti agevolati per l'acquisto di immobili sostenibili e mutui green offerti dalle banche per incentivare l'acquisto di case a basso impatto ambientale.
Le normative europee in materia di sostenibilità energetica stanno già influenzando il mercato immobiliare, e questo impatto diventerà sempre più evidente nei prossimi anni. Gli immobili a emissioni zero e gli edifici ad alta efficienza energetica diventeranno sempre più richiesti, poiché gli acquirenti e gli investitori saranno incentivati a scegliere proprietà che rispettano gli standard ambientali.
Inoltre, gli edifici non conformi alle nuove normative potrebbero vedere una diminuzione del loro valore di mercato, poiché le spese di gestione e ristrutturazione per renderli più efficienti potrebbero scoraggiare i potenziali acquirenti. Di conseguenza, il valore delle proprietà sostenibili tenderà a crescere, mentre gli immobili con alte emissioni di carbonio potrebbero diventare meno competitivi sul mercato.
Il futuro degli immobili a emissioni zero è strettamente legato alle normative europee che promuovono la sostenibilità e l'efficienza energetica. Con l'obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, l'Unione Europea sta implementando politiche sempre più rigorose per ridurre l'impatto ambientale degli edifici, incoraggiando l'uso di tecnologie pulite e fonti rinnovabili.
Gli edifici a emissioni zero rappresentano il futuro del settore immobiliare, e chi investe oggi in proprietà sostenibili non solo contribuirà alla lotta contro il cambiamento climatico, ma potrà anche beneficiare di incentivi finanziari e di un aumento del valore delle proprietà nel lungo periodo.
Sergio Cangiotti